I social di Gayburg sono sotto attacco

Da settimane, la pagina Facebook del nostro sito risulta sotto attacco e decine di post sono stati censurati.
Curiosa è la è "motivazione" che ci viene fornita, dato che Facebook bolla come "spam" delle normalissime notizie. Se si commentano le esternazioni di Pillon, il post viene censurato. Se si parla della maestra di Oristano che preferiva far pregare i bambini anziché far lezione, il post viene censurato...
In pratica, parrebbero esistere temi che è fatto divieto affrontare. O forse, quei gruppi integralisti che vorrebbero la censura del pensiero hanno organizzato uno di quei loro soliti attacchi coordinati che mirano a colpire chi dissente dal loro pensiero unico:

A pensar nale si fa peccato, ma le censure sono iniziate dopo che un dirigente di Fratelli d'Italia ha perso la causa che aveva intentato contro Gayburg, con due giudici che hanno ravvisato che la sua richiesta mirava a negare il diritto alla libertà di espressione sancito dalla Costituzione.


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