Le deportazioni in Albania ci sono costate 18mila euro a migrante per il solo viaggio di andata
A giudicare dai continui ritardi dei treni e dalle decine di ore che gli italiani devono sprecare ogni settimana per aspettare convogli in perenne ritardo, sarebbe auspicabile che il ministro dei trasporti iniziasse ad occuparsene. Ma evidentemente lui preferisce pensare agli uteri delle canadesi o ai suoi processi.
Prendendo il momento in cui stiamo scrivendo il post, la situazione a Milano Centrale è questa:
Si va dai 100 minuti di ritardo per chi arriva da Livorno ai 150 minuti per chi arriva con il direttissimo da Como. Più fortunato è chi arriva dalla Liguria, perché il loro treno ha solo "solo" 40 minuti di ritardo.
Per andare da Como a Milano Centrale in bicicletta, Google stima ci vogliano 2 ore e 56 minuti. Aggiungendo il tempo del viaggio al ritardo, se ne dedurrebbe che ci sarebbe voluto meno ad andare in bicicletta, risparmiando anche i 7,80 euro del biglietto.
Dal canto suo, la Meloni propende per pagare biglietti da 18mila euro ad ogni migrante deportato, così che possa ottenere il voto dei razzisti fotografandoli in mezzo al filo spinato:
Dovessimo usare la loro retorica, potremmo osservare che mentre gli italiani pagano servizi che non funzionano, loro sperperano 18mila euro a migrante per portarli per 28 giorni in un set fotografico allestito in Albania per la loro propaganda. E di quei 16 migranti deportati, già 4 sono stati riportati in Italia, tanto la loro propaganda la pagano gli italiani.
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