Ma perché Pillon pare incapace di non disprezzare gli altri?


Il leghista Simone Pillon non perde mai occasione per citare i suoi figli a casacci o con evidenti finalità di propaganda, così da vantarsi che lui possa averli mentre si batte perché ad altri siano negati. E se sinceramente poco ci interessa se oggi li ha usati per raccogliere olive, ma pare davvero difficile non notare come ogni suo post si concluda asserendo che lui sarebbe migliore degli altri. I cattolici la chiamerebbero superbia, i nazisti lo definivano arianesimo.



Premesso che un vestito da fantasma costa molto meno di una piantagione di ulivi e che non tutti hanno le stesse disponibilità economiche dei ricchi senatori leghisti che percepivano spropositati stipendi pubblici per promuovere la truffa "gender", non è chiaro perché Pillon paia incapace di non dispensare condanne morali agli altri. Ogni suo messaggio deve essere sempre contro qualcuno, quasi come se non riuscire a non provare rabbia e rancore verso la libertà altrui.
Vuole una camicia da pop star dell'est Europa ed opinabili occhiali da sole per raccogliere olive? È libero di farlo. Ma perché deve insultare e denigrare chi ha voglia di divertirsi ad Halloween. Cosa lo porta a pensare che lui abbia il diritto di stabilire che le sue sue scelte sarebbero sempre migliori di quelle degli altri?

Se lui è libero di definirsi "cristiano" nonostante inneggi a quel riccone americano che dopo messa tradiva la moglie incita mentre brandisce la Bibbia per promettere deportazioni di massa, perché non accetta che qualcuno possa divertirsi ad andare in giro a fare "dolcetto o scherzetto"?
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