Salvini sostiene di aver "rispedito a casa" l'iman di Bologna. Lui sporge denuncia contro la Lega


Mentre i treni sono andati in tilt per una banale pioggia, il ministro dei trasporti era impegnato a dire che il suo Piantedosi avrebbe "rispedito a casa" un mussulmano sgradito alla propaganda del governo. Peccato non si neppure vedo, dato che il ministero dell'Interno si è limitato a firmare un decreto di allontanamento dal territorio nazionale per motivi di sicurezza dello Stato, risultando un po' surreale nell'accusarlo di essere "omofobo" per affermazioni che sarebbero tranquillamente potute uscire dalla bocca di Pillon:



Secondo Salvini, avrebbe manifestato "propensione verso posizioni radicali" che lui sostiene fossero connotate da un "forte risentimento antioccidentale e antisemita e da una retorica omofoba e antifemminista".
E mentre lo dichiara, si vanta di essersi scattato selfie con i radicali populisti che manifestano una retorica omofoba e antifemminista:



Dal canto suo, l'Iman ha denunciato la Lega: «Lo scorso giugno l’eurodeputata della Lega Nord Isabella Tovaglieri, ha pubblicato un video di un mio sermone nel quale strumentalmente mi imputava delle frasi contro gli ebrei che non avevo assolutamente detto. In quell’occasione, infatti, avevo citato le parole degli israeliani che incitavano ad uccidere donne, vecchi e bambini palestinesi. Era chiaro che non erano mie parole e non invitavo nessuno alla guerra santa. Quello che volevo dire io, come del resto il papa ha ribadito nei suoi ultimi appelli alla pace in Medio Oriente, è che cessasse il genocidio contro il popolo palestinese».
Ed una denuncia è stata sporta anche contro il sottosegretario della Lega, Alessandro Morelli, perché «deciso di porre fine a questi attacchi ingiustificati dopo che mi aveva diffamato attraverso i social. Se non lo avessi querelato, altri avrebbero continuato ad attaccarmi per delle frasi che non ho mai pronunciato».
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