Si dimette Spano. Esulta Pillon e FdI lo definisce "pederasta"


Il leghista Simone Pillon sostiene di aver "vinto" perché un'inchiesta sulle nomine del nuovo ministro della cultura avrebbe convinto Spano a dimettersi. Ma lui non pare preoccupato per i fatti, ma solo di sostenere che la Meloni dovrebbe colonizzare le istituzioni e pretendere solo persone di destra o di estrema destra. In pratica, dovrebbe imporci il loro pensiero unico:



Ai suoi seguaci, però, non pare sia sfuggito che la probabile causa dell'astio di Pillon sia dettata dal fatto che Spano non è eterosessuale. Ed ovviamente Pillon non riserva alcuna condanna alla chat scovata da Report in cui Fratelli d'Italia definiva "pederasta" Spano in copia alla sorella della premier Meloni:



Al ministro Giuli, che parla di "barbarico clima di mostrificazione cui è sottoposto in queste ore", potremmo ricordare che quel clima lo hanno creato i "pro-vita" e il Governo di cui lui ha scelto di fare parte. Non a caso parla di "vittoria" anche il vicepresidente di Provita Onlus, il quale cita i soliti "gender" e "woke" per sostenere che Spano fosse contrario ai loro "valori".



Non è chiaro perché Coghe sostenga di poter parlare a nome di tutto l'elettorato di destra, anche perché la sua Maria Rachele Ruiu si è candidata con la Meloni ma non è stata eletta. Se lui rappresentasse quell'elettirato, perché la sua sicia sarebbe stata respinta alle urne?
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