Il leghista Sasso tenta di difendere la sospensione dei dissidenti, citando quel loro prof che dava delle "putt***e" alle donne
Il leghista pugliese Rossano Sasso sostiene che la punizione dei dissidenti sia il minimo che ci si potrebbe attendere da un governo di estrema destra come il loro. E dato che ai leghisti piace fare "specchio riflesso" come i bambini, tenta di sostenere che la censura sia giusta perché un tizio di destra era stato sanzionato e loro vogliono vendicarsi:
L'eroe del leghista Sasso scrisse insulti sessisti, definendo prostitute le donne. Quale dovrebbe essere il nesso con una critica politica non lo spiega, quasi ritenesse che una sospensione valga l'altra perché non importano i motivi che l'hanno fatta scattare. Infatti i toni e le volgarità del suo eroe erano a dir poco vergognose:
Quella sarebbe stata una "critica" agli occhi del leghista? Sasso pensa davvero che insinuare che i professori siano pedofili e che chiedano prestazioni sessuali agli studenti sa la stessa cosa di esprimere critiche all'operato di un ministro? Oppure confida nella scarsa memoria dei suoi elettori e spera che gettarla sull'odio verso la sinistra possa aiutarli a cavarsela?