La Sardone incita i suoi hater contro chi non è di estrema destra
La leghista Silvia Sardone race sui fascisti di Bologna, ma scimmiotta il violento linguaggio di Salvini che definisce '"zecca" chi non è leghista.
Peccato che il suo Salvini preferisse frequentare il centro sociale Leoncavallo piuttosto che l'università. Andrà definito "zecca" pure lui?
Naturalmente non stupisce che la Sardone abbia scelto il vergognoso linguaggio di un quotidiano del leghista Angelucci, dato che certamente avrebbe taciuto sui fascisti che hanno cercato la provocazione. Perché la realtà è che il Governo ha fatto manganellare gli oppositori dopo aver mandato i fascisti di CasaPound in piazza.
Anche Tommaso Cerno opta per la violenza verbale, sostenendo che i fascisti sarebbero i democratici che contestano i fascisti:
Intanto gli influencer di destra cercano di far leva sul razzismo creando false immagini in ode ai neofascisti:
Chissà se le camicie nere frantumeranno il cranio del signor Massimo, dato il suo essere un hater che la notte di masturba sulle fotografie di donne tran. D'altronde chi vuole odio rischia di essere prima o poi vittima dell'odio da lui promosso...
Insomma, la destra continua a soffiare sull'odio e poi fa la vittima davanti alle conseguenze della loro retorica. E chissà perché la Sardone non critica quei neofascisti che andavano in giro a volto coperto, in barba alle leggi del nostro Paese...