L'accusa di Vannacci era priva di valore giuridico e linguistico. Assolto Bersani


Pierluigi Bersani è stato assolto dall'accusa di diffamazione nei confronti del loghista Roberto Vannacci, il quale si diceva mortalmente offeso da una banale domanda. Commentando il libro in cui il generale leghista definiva anormali i gay, è ambientando il suo ragionamento in un ipotetico 'bar Italia' che si era domandato: "Ma se in quel bar lì è possibile dare dell'anormale a un omosessuale, è possibile anche dare del coglione a un generale?".
I giudici hanno stabilito che "la condanna non può essere accolta per insussistenza giuridica, e prima ancora linguistica" perché Vannacci avrebbe "confuso la figura retorica della metafora con quella dell'allegoria". In altre parole, è evidente che Bersani, "facendo uso di linguaggio allegorico volutamente ironico, aveva inteso dire che come è sbagliato dare dell'anormale a un omosessuale, è altrettanto sbagliato dare del cog*ione a un generale".
Evidentemente il signor Vannacci ha difficoltà nel comprendere la nostra lingua, ma molti rubli da investire in querele dall'odore intimidatorio.
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