Mario Adinolfi attacca l'Umbria Pride
Se ci vuole un discreto coraggio per sostenere che la discriminazione e l'omofobia sarebbero il fine ultimo della sua concezione "cattolicesimo", è attraverso un video-proclamo che il fondamentalista diffama i partecipanti ai Pride. Dice che quelle sarebbero «sfilate» e che lui ritenga «insopportabile» che chi non la pensa come lui possa scendere in piazza a manifestare il proprio pensiero.
In Particolare, pare schiumare di rabbia perché una regione a trazione leghista «regala il patrocinio» al Pride umbro al posto di sponsorizzare le discriminazioni promosse dalle lobby finanziate da Mosca. Precisa poi che il suo partito ha chiesto il ritiro del patrocinio attraverso una lettera in cui il loro esponente albanese asseriva che i Pride sarebbero «contro la famiglia naturale» e che ai seguaci di Adinolfi chi rivendica pari diritti crea «imbarazzo e fastidio».